Questa volta voglio segnalare un’interessante iniziativa a tutti quelli che avrebbero voglia di approfondire le conoscenze in parapsicologia e non sanno bene come farlo. L’iniziativa è quella che il parapsicologo tedesco Gerd Hövelmann da tempo sta portando avanti sulle pagine della rivistina della Parapsychological Association denominata Mindfield, e cioè una bibliografia di tutti i lavori di stampo e di interesse parapsicologico pubblicati su riviste accademiche o comunque di alto livello in ogni ramo della cultura: scientifica, umanistica, storica, artistica, sociologica etc. Escludendo dalla lista gli articoli usciti sulle 3 o 4 principali riviste specialistiche di parapsicologia, che si suppone siano già ben note a chi opera in questo campo, in sette anni di elenchi Hövelmann ha messo assieme oltre 1200 titoli, comprendenti per la maggior parte testi in inglese, nonché quote significative di lavori in francese, spagnolo, tedesco e altre lingue. Poche, per la verità, le segnalazioni in italiano: ma questo a noi poco importa, perché volendo potremmo facilmente trovare da soli tutto quel che esce nella nostra lingua. La cosa utile, per noi, è invece il repertorio degli articoli stranieri nel quale, se volessimo fare un qualunque studio serio, dovremmo andare a frugare per trovare eventuali pubblicazioni precedenti.

Aggiungo, per la precisione, che fornirò individualmente a chi me la chiederà una copia dell’intera lista proposta finora, dato che Mindfield è un quadrimestrale riservato ai soli membri della Parapsychological Association.
Gerd Hövelmann, infine, non è un parapsicologo qualunque. Esperto in materie molto diverse quali linguistica, filosofia, evoluzionismo, storia della scienza e dell’esplorazione spaziale (tutte approfondite in ambiti universitari), professionalmente ha lavorato nel campo della comunicazione, tra l’altro creando e dirigendo una grande Società operante nel settore. Per la parapsicologia ha scritto molti articoli, divulgativi e specialistici; ha coordinato il più importante volume mai realizzato sulle applicazioni cliniche; dirige una rivista sulle “anomalie”; è stato per un paio di volte Presidente della Parapsychological Association e ha ricevuto numerosi riconoscimenti.
Ottimo, veramente. Mi farebbe piacere avere la lista. Suggerisci qualcosa per essere, noi italiani, più presenti?
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Ti mando a parte la bibliografia compilata da Hövelmann. Riguardo una miglior “politica” di pubblicazione da parte nostra (italiana), direi che per prima cosa dovremmo fare qualche lavoro in più rispetto a quel poco che si fa oggi – e non intendo solo indagini laboriose, ma anche qualcosa di meno impegnativo, come: analisi puntuali (e non solo aneddotiche) di singoli casi spontanei, report di qualche caso “clinico”, rassegne su un settore specifico, sperimentazioni circoscritte ma precise (senza puntare necessariamente ai misteri dell’universo, della coscienza o del pensiero), nuovi studi su casi “storici” (poltergeist o “infestazioni”, qualcuno dei numerosi “sensitivi” e “guaritori” di qualche decennio fa, rapporti tra aree culturali differenti come ad esempio cinema e metapsichica [Iacopo Comin, Demofilo Fidani], etc.). Poi si dovrebbero preparare articoli specialistici, cioè formali, preferibilmente preparati a più mani, da sottoporre a riviste non parapsicologiche ma pertinenti con il lavoro descritto (es. sociologia, arte, spettacolo, linguistica, matematica, storia, psicologia, antropologia, medicina etc.). Sono abbastanza sicuro che prima o poi riusciremmo a pubblicare. E meglio sarebbe se riuscissimo a fare tutto questo (anche) in una lingua meno marginale dell’italiano, come inglese, francese o tedesco.
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