0-00-0Qualche anno fa ho pubblicato su una rivista internazionale un breve “profilo parapsicologico” di Marco Levi-Bianchini (1875-1961), una rilevante figura di psichiatra e direttore di manicomi della prima metà del Novecento. Gli storici gli attribuiscono notevoli meriti sia per quanto ha fatto nel suo campo professionale, sia per le attività svolte in altri settori, quali per esempio la psicoanalisi, che è stato tra i primi a introdurre e promuovere in Italia malgrado non l’abbia mai praticata. Io mi sono occupato di un altro aspetto dei suoi impegni, ovvero l’interesse per le tematiche metapsichiche, generalmente ignorato nelle consuete ricostruzioni biografiche che lo riguardano.

01-marco-levi-bianchiniDopo la laurea, Levi-Bianchini iniziò a lavorare in medicina interna, ma attorno agli anni Dieci del Novecento si dedicò alla psichiatria ricevendo, subito dopo la prima guerra mondiale, la direzione del manicomio di Nocera Inferiore; incarico mantenuto poi per molti anni salvo una parentesi, tra il 1924 e il 1931, in cui venne mandato a dirigere il manicomio di Teramo. [Nell’immagine, Levi-Bianchini in divisa militare, il 10 agosto 1916] Aveva già da tempo sviluppato l’interesse per la psicoanalisi, tanto da fondare nel 1925 la prima società psicoanalitica italiana per studiare più che praticare l’analisi freudiana, e ancora negli anni Trenta si spese in difesa di questa dottrina contro gli attacchi che le venivano da parte cattolica e fascista. Nel 1938, a seguito della promulgazione delle leggi razziali, essendo di ascendenze ebraiche fu costretto a lasciare tutti gli incarichi pubblici e soltanto dopo la seconda guerra mondiale riprese, ma per un breve periodo, il posto di dirigente nel manicomio di Nocera Inferiore. Fu qui che, ritiratosi a vita privata al raggiungimento dell’età della pensione, morì il 21 agosto del 1961.

02-21-archivioDirettore di riviste accademiche di psichiatria, Marco Levi-Bianchini scrisse personalmente e pubblicò in quelle pagine decine (o più probabilmente: centinaia) di recensioni di volumi italiani e stranieri di argomento metapsichico, raccolte in una rubrica apposita, e ospitò analisi bibliografiche di altri autori, il più prolifico dei quali fu Emilio Servadio. Amico ed estimatore di Cazzamalli, destinò alla rivista di quest’ultimo, Metapsichica, diverse “note” sul tema dei sogni telepatici avuti da persone di sua conoscenza, mentre altre ne presentò su testate specialistiche di psichiatria. In particolare, le questioni che maggiormente lo impegnavano erano la differenziazione tra sogni ordinari e sogni metapsichici (precognitivi, telepatici, etc.), e l’origine di questi ultimi. A suo avviso, i sogni non ordinari si riconoscevano dal loro aspetto esplicito, senza dover ricorrere alle elaborazioni e interpretazioni psicoanalitiche, e avvenivano preferenzialmente nelle persone con forti tensioni emotive, il che puntava direttamente a una loro origine nel mesencefalo, regione del cervello sede di istinti ed emozioni. Qualche tempo dopo, tuttavia, discutendo dei sogni apparentemente precognitivi riscontrati in una paziente fece ampiamente ricorso a un’interpretazione psicoanalitica per decifrare un contenuto manifesto piuttosto oscuro.

dopo-la-seconda-guerra-mondialeUno dei suoi lavori venne tradotto nel 1949 dalla Revista Médica de Metapsíquica, periodico fondato dal medico e parapsicologo argentino Orlando Canavesio, due lavori del quale vennero a loro volta pubblicati nel 1955 sugli Annali di Neuropatologia e Psicoanalisi, diretta da Levi-Bianchini. Frequentatore e partecipante di alcuni dei convegni territoriali dell’Aism nei primi anni Cinquanta, ventilò la possibilità di sfruttare le “emanazioni energetiche” del corpo umano per finalità terapeutiche, un’idea derivata dalle affermazioni di Cazzamalli sulle asserite irradiazioni cerebrali, che si trovò a difendere, assieme ad alcuni colleghi, in congressi internazionali svoltisi in America.

4 pensieri riguardo “La riscoperta di Marco Levi-Bianchini

  1. Mi ha fatto piacere scoprire questa figura essendo io originario di Nocera Inferiore.
    Tra l’altro mio nonno materno lavorava all’interno della stessa struttura sanitaria proprio in quel periodo. Grazie dell’articolo!

    "Mi piace"

    1. Grazie a lei per il suo “riscontro”. Nel caso volesse darci qualche notizia o testimonianza, sappia che questo blog è aperto a ogni intervento di questo tipo: nel realizzarlo, la speranza era proprio quella di coinvolgere anche altri a mettere in comune informazioni e opinioni.

      "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...