Tre biografie, un’approfondita tesi di laurea, più di cinquanta articoli in varie lingue focalizzati su questioni specifiche, diversi ottimi materiali sul web (più avanti fornisco i link per scaricarne alcuni), nonché scritti personali e lettere conservati presso la Biblioteca Bozzano-De Boni di Bologna, e decine di pubblicazioni nelle quali l’autore ha fornito qualche dettaglio della sua vita. Di tutti coloro che in Italia si sono occupati di “occulto psichico”, cioè medianità, spiritismo e ricerca psichica, Ernesto Bozzano è certamente la figura più studiata e “svelata” – anche se chi ha compilato la voce di Wikipedia ha infilato talmente tanti errori, falsità ed equivoci da dimostrare di ignorare quasi tutto – e sulla sua persona sembrerebbe non ci sia più nulla da scoprire
Invece, se si guarda da vicino il percorso della vita di Bozzano ci si imbatte in una serie di oscurità biografiche che non hanno ricevuto finora una sufficiente attenzione e che sarebbe interessante chiarire, per l’influenza che potrebbero aver avuto sulla sua attività pubblicistica e sull’evoluzione del suo pensiero. A vantaggio di chi un giorno vorrà mettersi sulle tracce di simili enigmi, ne elenco brevemente alcuni, specificando che una lista completa sarebbe molto, ma molto più lunga.
– Dall’atto di nascita di Bozzano risulta che la famiglia era di condizioni agiate: il padre era “possidente”, la madre “benestante”. Questo è in contraddizione l’affermazione di Bozzano che lui e i suoi fratelli erano stati ritirati dalla scuola ancora ragazzi (14 anni) per la necessità che iniziassero a lavorare. D’altra parte, non si ha notizia di alcun lavoro mai svolto da Ernesto per garantirsi delle entrate economiche (lui stesso specificò: «ho sempre pensato [= provveduto] a me stesso, non ho mai chiesto un soldo a nessuno»), per cui come andarono veramente le cose in quest’ambito deve essere ancora chiarito.
– L’asserito ritiro dalla scuola è sicuramente falso almeno per uno dei fratelli di Ernesto Bozzano, Adolfo, che divenne chimico, si dedicò all’attività industriale e nel 1897 fondò un’industria per la lavorazione del carbon fossile, la Fornicoke, che sarebbe presto divenuta una solida realtà imprenditoriale. Nel corso della prima guerra mondiale avrebbe avuto un ruolo di primaria importanza, su scala nazionale, per la produzione di materiale esplosivo per impiego bellico. Perché Ernesto nemmeno accennò a questa faccenda, e quali erano i rapporti tra i due fratelli?
– Verso il 1879-80 Ernesto Bozzano effettuò come volontario il servizio militare, che all’epoca durava tre anni. L’arruolamento volontario dipese dal fatto che, essendo terzo di quattro fratelli maschi, non era obbligato a svolgere il servizio di leva. Se volle farlo, probabilmente, era anche perché in gioventù professava forti sentimenti patriottici e nazionalisti, come si evince dalla pubblicazione nel 1887 di un’ode dedicata Agli eroi di Saati e Dogali, i soldati italiani caduti il 25 e 26 gennaio di quell’anno nella campagna di conquista dell’Eritrea da parte dell’Italia. La medesima propensione nazionalista si ritrova in molte corrispondenze private degli anni Venti e Trenta. La domanda è se questo ha qualcosa a che fare con l’enigma del 1915, di cui parlerò tra un attimo.
– Pochi mesi prima dell’ode Agli eroi.. Bozzano aveva pubblicato, a sue spese, una breve raccolta di poesie di argomento vario, che era stata stroncata da una feroce recensione uscita su La Nuova Parola. E nel 1888 avrebbe mandato al periodico letterario Fanfulla della Domenica un commento (piuttosto ingenuo, in verità) alla prefazione di Richet al testo di Lombroso sulla “teoria del genio”. Queste sono le uniche sue presenze dell’epoca pre-spiritista che sono riuscito ad accertare sulla carta stampata; sembra invece che non abbia mai pubblicato nulla di rilevante in merito alla filosofia di Herbert Spencer. Eppure decenni più tardi, riferendosi al suo periodo giovanile, avrebbe taciuto completamente di quei primi “tentativi”, mentre disse di essere stato chiamato “spenceriano d’Italia” per la sua difesa pubblica di quel filosofo. Perché fornì una versione così poco veritiera dei suoi inizi?
– Mettendo “in fila” le sue pubblicazioni di argomento spiritico, si nota a partire dal 1899 un crescendo continuo, con una progressione di articoli e libri sempre più numerosi e più corposi: come è naturale per chiunque si addentri in un settore quale quello pubblicistico. Eppure, dopo aver scritto e pubblicato ogni anno vari testi su alcune testate italiane e straniere, Bozzano risulta nel 1915 totalmente assente da ogni rivista, né vengono pubblicati suoi libri. Nel 1916 le presenze su Luce e Ombra ricominciano, ma ad annata inoltrata e con pochi testi, uno dei quali si sarebbe protratto per due anni: segno che nel 1915 non aveva nemmeno preparato qualcosa da pubblicare successivamente. L’interrogativo, in questo caso, è dunque: che cosa fece, Bozzano, per almeno un anno? Che cosa lo tenne occupato e a che cosa si dedicò? È una semplice coincidenza o è significativo che quell’anno mancante (l’unico, in tutta la sua carriera pubblicistica) sia stato quello di inizio per l’Italia della prima guerra mondiale?
– Per decenni Bozzano intrattenne una fitta corrispondenza con un gran numero di interlocutori (studiosi, specialisti e persone comuni). Nel 1938 per le sue lettere fece uso della carta intestata di una (a noi sconosciuta) Associazione Spiritualista Italiana, di cui era Presidente, mentre Segretario figurava l’avvocato Tullio Castellani, persona pressoché ignota alle cronache dello spiritismo italiano ma alquanto nota nel mondo della teosofia del nostro Paese, essendo dal 1934 Segretario generale della Società Teosofica Italiana.
Non avendo Bozzano mai professato eccessive simpatie per la teosofia, di cui in realtà non parlò mai diffusamente, questa vicinanza tra i due appare sconcertante. E anche su questo punto, dunque, un approfondimento storico sembrerebbe quanto meno opportuno.
E ora, come avevo indicato più sopra, qualche link per scaricare articoli su Bozzano. Siti che offrono, gratuitamente o a pagamento, i testi di Bozzano sono invece troppo numerosi e facilmente raggiungibili per doverli citare qui.
Analisi del pensiero di Bozzano
Discorso sul metodo di Bozzano
La visione panoramica delle Nde secondo Bozzano
Articolo su “La psiche domina la materia”
Bozzano sui fenomeni di bilocazione
Su vari autori che hanno discusso di Obe
Muy interesante. Todavia hay mucho que aprender y que aclarar sobre Bozzano. Las contribuciones de Iannuzzo, Ravaldini, y Gasperini han presentado mucha informacion valiosa.
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Sì, sono d’accordo con te.
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