La notizia è di quelle che incuriosiscono e da principio potrebbero far sorridere. Alla fine della settimana scorsa il nuovo Presidente del Brasile, dopo avere abitato pochi giorni nella lussuosa residenza presidenziale del suo Paese, il Palácio da Alvorada, è letteralmente scappato via assieme a sua moglie, portandosi appresso il figlioletto di 7 anni. Motivo: avrebbe avvertito all’interno del Palazzo delle “presenze negative” che lo inquietavano e di notte gli impedivano di dormire. Storia che non è il frutto di un’indagine giornalistica maliziosa, ma vicenda riferita personalmente dallo stesso Presidente nel corso di un’intervista a un settimanale brasiliano. «Ho sempre avvertito qualcosa di strano, là dentro» ha detto in totale serietà il Capo dello Stato brasiliano a Veja. «Fin dalla prima notte non sono riuscito a chiudere occhio. C’erano presenze negative, che percepiva anche Marcela [la moglie]. Solo nostro figlio sembrava trovarcisi bene e correva da una parte all’altra della casa.»
Secondo altre versioni – e queste sembrerebbero di sola fonte giornalistica – la moglie del Presidente, che ha avversato quella residenza fin dal primo momento in cui ci ha messo piede, avrebbe tentato di “liberare” il Palácio da Alvorada dei suoi sgraditi inquilini ricorrendo ai servizi di un esorcista: ma senza alcun risultato. In preda alla disperazione, la fuga precipitosa della famiglia presidenziale in un’altra città sarebbe apparsa l’unica cosa sensata da fare. E che è stata fatta, non tenendo conto dell’irrisione e delle polemiche politiche che la faccenda avrebbe inevitabilmente suscitato. Ricordiamo che nell’agitata situazione del Brasile il Presidente attuale, Michel Temer, è salito al potere perché quello precedente, anzi quella precedente, Dilma Rouseff, è stata destituita dopo essere stata posta in stato di accusa per corruzione dal Parlamento.
Evidentemente, molti di coloro che ricoprono la massima carica dello Stato in Brasile ancora adesso (dopo oltre un secolo di storia travagliata e di un lungo periodo di dittatura) non sembrano all’altezza del loro compito. Dichiarare di essere fuggito per lo spavento di essersi imbattuto in “presenze negative” non è certo segno di quelle minime maturità e razionalità che dovrebbero contrassegnare un Capo di Stato. Oltretutto, non solo denota una totale mancanza di senso del ridicolo, ma esprime un pericoloso livello di irresponsabilità: se di fronte a una storia come quella delle “inquietanti percezioni” un Presidente non trova altra soluzione che la fuga precipitosa, che ci si può aspettare da lui quando sulla sua scrivania finiranno i problemi veri del suo Paese? E che potrebbe mai avvenire se un giorno qualcuno si prendesse la briga di informarlo che gli “abitanti invisibili” delle case altro non sono che creazioni della mente di chi li percepisce? Dove mai tenterebbe di scappare e cercherebbe rifugio, il povero Temer?
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