Un po’ più di due anni fa ho iniziato un tentativo di approfondimento su uno dei momenti cruciali della “carriera” di Eusapia Palladino: il ciclo di 17 sedute tenute nella città di Milano tra settembre e ottobre 1892 per una “Commissione” formale di studiosi. Grazie anche – bisogna dirlo – alle diversificate opportunità di reperire informazioni offerte da internet, questo lavoro si è notevolmente ampliato e complicato e ad oggi, a distanza di tanto tempo, non posso ancora dire di averlo terminato. Nel frattempo mi sono finite tra le mani moltissime pubblicazioni, informazioni e note sparse (del passato o dei nostri giorni) non legate alle esperienze del 1892, che ho comunque tenuto da conto in quanto una quota notevole di quel materiale sembra essere stato totalmente dimenticato o essere sfuggito a tutti coloro che in epoca moderna ci hanno riproposto analisi storiche sulle attività di quella medium.
Non è nei miei programmi rielaborare e organizzare in un’opera unitaria i dati “scoperti” in questo modo; ma non mi sembra neppure opportuno abbandonarli di nuovo a sé stessi. È per ciò dunque che mi propongo di metterli a disposizione dei curiosi e degli interessati in una di due forme cui lavorerò nel prossimo futuro: sia raccogliendo i documenti principali – per lo più verbali di sedute e testimonianze originali – in uno o più volumetti in formato digitale; sia postando qui su Psi Report brevi e circoscritte note storiche, biografiche e bibliografiche.
Darò visibilità a tutto ciò in pagine apposite articolate nella sezione EUSAPIANA, che si trova qui nel menù in alto e che spero di aggiornare d’ora in avanti a cadenza almeno quindicinale [questi aggiornamenti non danno origine a notifica]. L’iniziativa si apre in questo momento ospitando tra l’altro un testo di Pier Luigi Aiazzi, già noto per i suoi studi su temi di parapsicologia e per la pubblicazione abbastanza recente di un volume sul poltergeist (Ed. Mediterranee). Nell’opera qui presentata (Il caso Eusapia) Aiazzi discute criticamente le affermazioni critiche verso Eusapia Palladino esposte da una serie di studiosi del campo “scettico”: studiosi dei nostri giorni, come Leporiere, de Ceglia, Polidoro, così come autori del primo Novecento, quali gli psicologi che osservarono Eusapia durante la sua permanenza nel continente americano nel 1909-10. Il volume si chiude con un capitolo che esamina la documentazione fotografica del sollevamento del tavolo, che era uno dei “momenti” tipici di tutte le sedute di Eusapia Palladino.