(In occasione dell’uscita della seconda edizione del volume Bioenergie, di Gianni Savron, propongo la stessa segnalazione che avevo preparato per la pubblicazione iniziale.)

0savronNon c’è dubbio che il perdurare della pandemia abbia tra i suoi effetti non solo la riduzione ai minimi termini di numerose attività di vario genere, ma anche il prosciugamento dello slancio e dell’entusiasmo di molte persone impegnate in attività culturali su base volontaria. In mancanza di vincoli esterni e di gratificazioni economiche, è facile che tutto ciò che non appare essenziale venga accantonato o posticipato a “tempi migliori”, generando un pericoloso abbandono alla pigrizia dal quale potrebbe poi, un giorno, risultare difficile riemergere.

Per fortuna questo processo non vale per tutti. C’è sempre, in ogni ambiente, chi continua a perseguire la propria strada e ad apportare nuovi contributi, che non devono passare inosservati perché possono essere elementi importanti per una – speriamo non lontana – ripresa.

Nel campo della pubblicistica italiana in qualche modo connessa con i temi trattati in questo blog, anch’essa molto rarefatta dalla diffusione della Covid 19, si deve segnalare l’uscita assai recente di un volume elaborato su un tema ancora per molti aspetti controverso, quello dei processi “energetici” che sottendono ai fenomeni della natura e della vita, qui compresi entro il termine generico di “bioenergia”. Redatto dal medico e psicoterapeuta Gianni Savron, il testo si presenta con l’ambizione di esaminare le varie forme di quelle dinamiche lungo tutto l’arco storico ed evolutivo dell’esistente, ed è perciò ponderoso e ricchissimo di temi affrontati: dai 22 capitoli dell’indice, cito soltanto come esempi “Dall’inorganico all’organico”, gli “Effetti dei campi elettromagnetici sulle cellule biologiche”, “Placebo, nocebo, suggestione e ipnosi”, “Pensiero, coscienza, cervello, mente”, “Sogno, mente, coma”, “Sincronicità e Psi”.

Molti dunque gli argomenti trattati, che qui non tenterò nemmeno di riassumere, per lasciare ai singoli lettori il piacere di apprezzarli secondo le proprie preferenze. Segnalo però che il libro, ponderoso – 496 pagine di testo e 70 di bibliografia – risulta di straordinariamente facile leggibilità grazie alle sue caratteristiche grafico-editoriali. E che, uscito con le Edizioni del Faro, può essere trovato o ordinato in libreria, o acquistato online (per es. qui). Spero infine possano risultare utili alcune notazioni con le quali ho concluso l’introduzione al testo, che Gianni Savron mi ha cortesemente dato l’opportunità di scrivere.

«Tutto quanto l’autore offre alla nostra attenzione è documentato in maniera capillare, ricca e straordinariamente poliedrica: basti considerare le decine di pagine di bibliografia, che è stata non soltanto letta davvero tutta dall’autore (impresa assai meno comune di quanto si potrebbe pensare), ma anche richiamata opportunamente nel testo. Il numero e l’ampiezza della documentazione che supporta ogni passaggio e ogni riflessione sono talmente elevati da lasciare due “comode” opzioni a chi legge. La prima è quella di poter approfondire facilmente l’argomento o gli argomenti che maggiormente interessano. Ciascuno di noi ha le proprie preferenze e per ogni tema generale tende a focalizzarsi su questioni specifiche e circoscritte. Ebbene, grazie all’abbondanza dei riferimenti bibliografici, chiunque potrà trovare qui quelli adatti per proseguire per proprio conto l’approfondimento delle questioni scelte.

«La seconda è che, di fronte a eventuali dubbi su specifiche fonti documentarie (trattando questioni “di confine”, vengono richiamati anche studi o proposte che non hanno ancora conquistato la generalità dei consensi) la molteplicità dei riferimenti è talmente ampia che si può tranquillamente eliminare o sospendere qualcuna di quelle informazioni senza che l’argomentazione generale si indebolisca, ne risenta o ceda neppure in minima parte.

«Il risultato di tutto ciò è un testo particolarmente ricco e stimolante, senza dubbio suggestivo (nel senso che suscita riflessioni e apre nuovi orizzonti), che può essere letto a vari livelli sia per migliorare la propria visione generale sull’esistente – intendendo con ciò tanto la dimensione esterna a noi quanto l’interiorità – sia per avviare nuovi approfondimenti su temi e strade specifiche; sia, ancora, per vivere più consapevolmente la vita ordinaria e situazioni particolari che possono intrudere nella quotidianità. Pregi non da poco, che valgono senz’altro l’impegno di seguire dalla prima pagina all’ultima tutto questo affascinante “lungo ragionamento” dell’autore.»