004Pubblico questa volta una comunicazione inviata dall’ingegner Luca Boasso, di Savona, in merito alla questione della tomba della veggente bolognese Anna Bonazinga nel cimitero monumentale della Certosa di Bologna, di cui ha già parlato in questo blog il dottor Bruno Severi.

Alcuni anni fa, su altri siti (anche su quello “istituzionale” della Certosa, facente capo all’Amministrazione Civica) avevo letto dell’anomalia, o se si preferisce dell’originalità, di una doppia sepoltura riservata a questa insigne donna bolognese [qui raffigurata nel rilievo sepolcrale fotografato da Giancarlo Nicolino].In occasione della stesura di un mio romanzo (ultimato e non ancora edito) ambientato in buona parte nella città emiliana, la figura della veggente e quella del marito mesmerizzatore Pietro D’Amico mi avevano particolarmente affascinato, tanto che avevo deciso di citare la loro esperienza umana e i loro monumenti funebri nella trama da me concepita, pervasa da una vena di esoterismo. Mi restava ovviamente la curiosità per quell’elemento singolare, ampiamente sottolineato dalle guide turistiche, e insieme la necessità di chiarire la topografia del cimitero che sarebbe diventato la naturale location di un paio di capitoli del mio romanzo. Impossibilitato a raggiungere il sito, ho affidato allora il compito a un giovane “collaboratore”, conosciuto in maniera oltremodo estemporanea.

Grazie alle planimetrie reperibili sulla rete e alle mappe di Google, mi ero fatto l’idea, tutta da confermare, che le collocazioni dei due monumenti funebri godessero di una spiccata simmetria nei due chiostri adiacenti: il chiostro VIII e quello annesso al maggiore. Il sopralluogo effettuato dal mio “emissario” (e visibile cliccando qui) ha confermato la mia ipotesi e ha evidenziato come le due tombe siano in realtà gli elementi decorativi esterni, per così dire pubblici, della vera sepoltura Bonazinga D’Amico che si trova in realtà in uno stretto cunicolo, si potrebbe dire un’intercapedine con accesso dall’estremità dei chiostri, che corre tra le strutture parallele dei portici. Credo che renda bene la situazione immaginare due sedie accostate schienale contro schienale, quasi a contatto, in modo che tra loro resti, quale elemento di collegamento, lo spazio per le salme. Con buona probabilità, la sepoltura originale della veggente Bonazinga è quella del chiostro adiacente al maggiore (con altorilievo a medaglione su lastra), mentre il monumento del chiostro VIII, realizzato alla morte del soprano Gargano (figlia dei coniugi D’Amico) ha sfruttato più tardi la posizione simmetrica disponibile rispetto alla prima sepoltura e ha colto l’occasione per riunire in un monumento più “nobile” (opera di Pasquale Rizzoli) l’intera famiglia.

Luca Boasso

2 pensieri riguardo “Ancora sul sepolcro di Anna Bonazinga D’Amico

  1. SEGUO DA ANNI UN LAVORO DI RICERCA SUI MONUMENTI E I PERSONAGGI LI POSTI NELLA CERTOSA DI BOLOGNA CREANDO UN COSPICUO ARCHIVIO DEI SUDDETTI CORREDATI DA DATI E NOTIZIE BIOGRAFICHE CORREDATO DA MIGLIAIA DI FOTO

    SE LA COSA FOSSE DI VOSTRO IN TERESSE LASCIO MIO RECAPTO

    G C MATTIOLI 3383953794 BOLOGNA
    GRAZIE

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  2. Buongiorno
    Ricordo che da bambina,quando andavo in Certosa con i miei genitori, vedevo una tomba liberty che raffigurava una bambina accanto al corpo della madre e che con il ditino alzato, diceva” Zitti che la mamma dorme”.
    Sono anni che ogni volta che vado in Certosa la cerco, ma non la trovo più. Mi può dare delle indicazioni?
    Grazie mille

    Daniela Monari

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