Se oggi la radio appare un sistema di comunicazione piuttosto “antico” e poco versatile, rispetto ad esempio ai social e ai contatti individuali con WhatsApp, per diversi decenni del Novecento ha rappresentato quanto di più tecnologicamente avanzato si potesse immaginare nel campo della diffusione e raccolta delle informazioni. Nulla di strano, perciò, che accanto a una variegata serie di soggetti commerciali e di promotori artistici e politici, abbiano più volte tentato di utilizzarla a propri fini numerosi operatori della cultura, intellettuali e ricercatori appartenenti a differenti discipline di indagine: comprendendo nel novero anche gli studiosi di parapsicologia, nonostante la loro discussa collocazione all’interno di quelle categorie professionali.

Per tentare di verificare sperimentalmente l’esistenza di effetti telepatici nei confronti di grandi numeri di persone, nella prima metà del Novecento vennero effettuate quattro importanti serie di test di “radio-telepatia di massa”: due alla fine degli anni Venti, rispettivamente in Gran Bretagna e in Germania; una negli Stati Uniti, nel 1937; la quarta, in Italia tra il gennaio e l’aprile del 1949.

Della “sperimentazione” inglese, un articolo comparso sugli Atti della Society for Psychical Research informa che venne compresa in un’unica trasmissione radio, condotta il 16 febbraio del 1927, durante la quale furono trasmessi cinque diversi “bersagli”. Del lavoro svolto in Germania non ho trovato altro che poche informazioni indirette (e d’altronde, per mia incomprensione di quella lingua mi riuscirebbe assai difficile interpretare eventuali resoconti originali). Delle esperienze effettuate negli Stati Uniti ho già parlato altrove, in passato, per cui posso limitarmi a ricordare brevemente che consistettero in 15 trasmissioni radiofoniche effettuate tra il 26 settembre del 1937 e il 2 gennaio del 1938.

Secondo una sintesi fornita nel 1951 in una trasmissione radio da appartenenti alla Società Italiana di Metapsichica, Sim, tra i quali figuravano F. Egidi, W. Mackenzie, G. Schepis ed E. Servadio, globalmente «parteciparono alle tre prove 73.548 radioascoltatori, i quali inviarono 1.317.562 risposte; si ebbero in media 24.500 partecipanti a ogni prova, e ogni partecipante inviò 19 risposte». Nessun elemento di significatività si trova aggiunto a una simile contabilità, a motivo del fatto che la valutazione delle corrispondenze tra bersagli e risposte degli ascoltatori era particolarmente ardua, per la complessità dei bersagli utilizzati (figure di oggetti e di pitture) che non si prestava a calcoli statistici.

Nel corso della stessa trasmissione radio del 1951 vennero date informazioni sommarie anche del «quarto ciclo di prove, quello realizzato in Italia, con diciassette trasmissioni a mezzo della Rai, dall’8 gennaio al 30 aprile 1949 nella rubrica “Mezzanotte”, a cura della Società Italiana di Metapsichica». La Società era stata rappresentata da alcuni dei suoi membri più attivi, tra i quali spicca ancora Servadio, partecipante a tutte le trasmissioni che interveniva per illustrare i temi della parapsicologia e per introdurre i bersagli utilizzati per le prove. Nell’arco dell’intero ciclo «le esperienze diedero risultati sotto tutti i punti di vista superiori al prevedibile, sia per la quantità di risposte ricevute, sia per il significato scientifico di molte delle risposte stesse. Vennero effettuate tre prove di telepatia per mezzo di disegni liberi, con 1402 partecipanti e con 65 risposte positive; due prove di telepatia per mezzo di numeri, con 966 partecipanti e 35 risposte significative; cinque prove di telepatia per mezzo di oggetti solidi, con 1796 partecipanti e 91 risposte positive. Particolarmente notevoli furono le prove sulla facoltà di percezione extrasensoriale, alle quali parteciparono complessivamente 1308 ascoltatori…

«Le prove di radio-telepatia con disegni liberi e con oggetti tridimensionali diedero i migliori risultati rispetto a quelle di chiaroveggenza», mentre la distribuzione delle identificazioni corrette da parte del pubblico sembrò confermare l’effetto “curva a U”, cioè maggiori successi al principio e alla fine di ogni sessione, già evidenziato da Rhine nel riesame di suoi vecchi esperimenti di laboratorio.

Non si può che ricordare altro che in questi scarni termini uno dei più articolati esperimenti radiofonici di “percezione extrasensoriale” mai effettuati in Italia. Non conosco pubblicazioni, dell’epoca o più recenti, con un esame e una valutazione dettagliata delle trasmissioni del 1949. L’unica fonte di informazioni disponibile su quelle esperienze – anche se è un’impresa trovarne oggi un esemplare – è un opuscolo realizzato dalla Sim che riporta, trasmissione per trasmissione, gli interventi dei relatori e le fotografie dei bersagli usati nei test. Aggiunti al fascicolo sono una “lettura” sulla parapsicologia effettuata da Servadio all’Università Internazionale Guglielmo Marconi di Roma, e il discorso radiofonico conclusivo della sperimentazione svolto da Giovanni Ciraolo, una curiosa figura di politico e massone, senatore a vita, all’epoca Presidente della Sim. Sarebbe interessante sapere se qualcuno ha mai approfondito la questione, e con quali risultati, in questi quasi settant’anni che sono passati da quei giorni a oggi.

2 pensieri riguardo “Radio esperimenti di massa

  1. Apparently the experiment reported in ProcSPR took place on 16 February 1927, according to V J Woolley’s ‘The broadcasting experiment in mass-telepathy’ reported in vol. 38.

    "Mi piace"

Lascia un commento